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08 maggio 2010 Randonnèe della Magna Grecia 2010

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Randonnee “Magna Grecia”

(Da Salerno a Sibari peregrinando fra Tirreno e Jonio emulando le imprese Achee)

Una randonnee che vi affascinerà non solo per le straordinarie bellezze naturali, attraverso i parchi nazionali del Cilento, del Vallo di Diano, del Pollino e della Sila Greca, ma anche per la storia plurimillenaria che si “respira” in questi luoghi eletti a dimora da Greci, Etruschi e Romani, dove eccelsi filosofi, quali Pitagora, Parmenide e Zenone concepirono e trasmisero ai posteri insegnamenti immortali. Quei luoghi saranno visibili ed in alcuni casi potranno quasi essere toccati con mano da voi randagi che vorrete cimentarvi in questa avventura, novelli Argonauti e seguaci di Odisseo (fatti non foste a viver come bruti ma per serguir virtute e canoscenza ).

Si parte e si arriva a Salerno città nota per essere al centro di due zone famose in tutto il mondo per la loro bellezza: a Nord la costiera Amalfitana con Positano, Amalfi e Ravello ed a Sud il Cilento con Paestum, Acciaroli, Pioppi, Velia e Palinuro. Ma Salerno non è solo questo, è anche una città che conserva numerose vestigia della sua storia. Sulle origini di Salerno mancano notizie precise. Le scoperte rinvenute fanno pensare che il territorio fosse abitato da tempi remoti. Sappiamo che i Greci portarono nella vasta piana le colture del lino e del frumento, dell'ulivo e dei frutteti, mentre gli Etruschi le industrie tessili e quelle della ceramica e del bronzo. Tra il 197 e il 194 a .C. divenne colonia romana assumendo il nome di Salernum. Progredì, arricchendo la sua cultura e le sue tradizioni, anche durante l'occupazione dei Goti. Ma è solo con la conquista dei Longobardi che divenne il centro più fiorente del Mezzogiorno. Ancora oggi il Centro storico conserva costruzioni e toponomastica Longobarda. Nel 786 Arechi II trasferì la sede del ducato di Benevento a Salerno, per sfuggire all'offensiva di Carlo Magno e garantirsi il controllo di una zona strategica al centro delle comunicazioni costiere ed interne della Campania. Il principe longobardo fece fortificare la città, già dotata del Castello sul colle Bonadies, con mura e torri, e la nuova capitale dall'839 fu sede di un principato e potente centro politico. Il più lungo principato Longobardo nella storia d'Italia. Con Arechi II, Salerno conobbe grande splendore diventando centro di studi con la celebre Scuola Medica, la più antica istituzione medica dell'occidente europeo e fulcro di preziose scoperte scientifiche fondamentali all'evoluzione del pensiero moderno. Il 13 dicembre 1076 il condottiero normanno Roberto il Guiscardo conquistò Salerno ponendo fine al plurisecolare dominio longobardo. Sotto il dominio normanno nella Opulenta Salernum furono edificati la reggia Castel Terracena, il maestoso Duomo e si diede grande impulso alla scienza e alla Scuola Medica Salernitana. Con l'avvento degli Svevi, alla fine del XII secolo, si registrò un periodo di risveglio economico della città. Manfredi, figlio di Federico II, fece costruire il molo che ancora oggi porta il suo nome e istituì la fiera di San Matteo, la più significativa dell'Italia Meridionale.

Dopo la partenza, lungo la litoranea completamente pianeggiante, si giungerà a Paestum, costeggiando le antiche mura che custodiscono i templi meglio conservati dell'antica Grecia, che si parranno alla vostra vista, dato che vi passerete a pochi metri di distanza. Paestum è stata fondata nel 600 a .C. - alcuni anni dopo Agropoli – (proprio dai Greci di Sybaris, la più importante città greca della Calabria che sarà anche la meta della prima parte della randonnee). La città fu chiamata Poseidonia in onore del dio greco del mare Poseidone. Nel IV secolo a.C. Poseidonia subì il dominio dei Lucani (chi avevano formato un ramo locale della tribù italica di Sanniti in questa zona). Sotto i Lucani la città è stata denominata Paiston. In 273 a .C. i Romani presero possesso della città e cambiarono il nome in Paestum. Il più vecchio e il più importante santuario della regione intera era l'Heraion costruito intorno al 570 a .C. Le rovine frammentarie non sono state trovate prima del XX sec. a 9 Km da Paestum, in prossimità del delta del Sele. Ci sono alcuni indizi, che attribuiscono la prima fondazione a Giasone e agli Argonauti. Soltanto alcuni anni dopo (nel 550 a .C. circa) fu costruito il più vecchio dei tre templi di Paestum, che inoltre venne dedicato alla dea greca della fertilità Hera (sorella e moglie di Zeus). Per un errore iniziale oggi è conosciuto come la cosiddetta Basilica . Il più piccolo dei tre templi, il cosiddetto tempio di Cerere , fu dedicato alla dea Atena ed è costruito nel 500 a .C. Il tempio di Poseidone , (o tempio di Nettuno) risale al 450 a .C. (nello stesso periodo di costruzione del Partenone a Atene). Questo tempio è probabilmente il tempio dorico meglio conservato al mondo.

Dopo Paestum ci inoltreremo nel Cilento interno, passando per Ogliastro e Rutino dove ci sarà il primo controllo presso il Crazy Bar, per poi giungere a Ceraso, dove i greci di Focea e di Velia (Sibariti) avevano percorso tutto il territorio nel salire alle Terre Rosse e al passo Beta. Alcuni di essi, alla ricerca di buon legname per alimentare il cantiere navale di Velia, si fermarono sull'ampio terrazzo di fiume (fiume Palisco = montano, oggi Palistro) alla cui foce era il porto settentrionale di Velia. Questa località apparve loro assai ridente, vista dall'alto delle Tempe, ricca com'era di piante di ciliegio del genere prunus (Ceraso nel dialetto campano significa appunto Ciliegio). La località quindi divenne un importante nodo viario. Vi giungeva, infatti, la via fluviale lungo il Palistro; passava a poca distanza da quel luogo, la via per le Terre Rosse; La sua importanza crebbe quando durante l'età romana fu aggiunta un'altra via oggi chiamata “Costa delle Monache”, che collegava il paese con una stazione daziaria romana “Corneto”oggi Vallo della Lucania e durante il Medioevo aveva raggiunto un notevole sviluppo socio economico. Nell'alto Medioevo l'abitato di Ceraso doveva essere particolarmente fiorente: come attestato in una pergamena di Papa Eugenio III, risalente al 6 maggio 1149. Il borgo sorse intorno ad un importante via di collegamento “La Via del Sale” che collegava le vie Veline con la costa Ionica (in pratica la stessa strada che percorreremo, in completa assenza di traffico veicolare).

Si proseguirà per borghi antichi, di origine Greca, ma che conservano il fascino del Medio Evo: Cuccaro Vetere, Montano Antilia, fino ad arrivare a Rofrano, borgo medioevale risalente all'anno mille, sorto a ridosso di un insediamento religioso costituito dalla basilica e dal convento che ospitava una comunità di monaci Basiliani, ancora oggi visibile dalla strada. A Rofrano sarà posto un altro punto di controllo presso il Bar Centrale.

Da Rofrano si affronterà la salita denominata raia del pedale (guarda il caso!) che porterà alle falde del monte Cervati, il più alto della Campania. Una delle strade più belle e meno frequentate d'Italia.

Si giungerà quindi nel Vallo di Diano, attraverso Sanza, Buonabitacolo, Padula (celebre per la Certosa ), e Casalbuono, dove sarà posto altro controllo presso il rinomato agriturismo “La locanda del Gallo” dove potrete gustare specialità locali a prezzi convenzionati.

Si comincerà a salire verso il Valico del Fortino, per poi proseguire verso Lagonegro, attraversando il Parco del Pollino, imponente spartiacque tra Basilicata e Calabria, dove la macchia mediterranea lascia gradatamente il posto a profumi e colori diversi, a rigogliose distese di faggi e pini loricati, attraverso antichi borghi come Mormanno, fino ai mille metri di quota di Campotenese, ove sarà posto un punto di controllo con posti letto e trasporto bagagli, presso l'Hotel Regina.

Il viaggio sarà allietato dalla vista e dai profumi di una natura incontaminata, che, specialmente dopo Campotenese, vi sbalordirà con macchie di colore ed intense fragranze, fino al Mare Jonio (greco mar) dove, a Sibari, vi sarà il controllo presso la pizzeria Maxi Spizzico. A Sibari avremo riunito idealmente Poseidonia (Paestum) con la colonia madre (Sybaris).

Come gli antichi greci, lasciatevi conquistare dal fascino di questo angolo di Calabria, dal mare, dalla sabbia, dal tiepido soffio dei venti, dall'intensità di profumi e colori. La città di Sibari si trova sulla costa Ionica, tra l'Appennino Lucano e la Sila Greca e fu considerata la più bella tra le colonie greche, leggendaria per ricchezza ed eleganza, infatti non tardò ad essere celebre in tutto il mondo greco per il suo lusso, l'opulenza, il fasto e la mollezza. Il Santuario della Dea Atena, il museo della Sibaritide, le millenarie rovine sono splendide ed appassionate memorie dell'antica città. La piana di Sibari è dominata dal verde intenso della macchia mediterranea, delle viti e degli ulivi e dall'intensità dei colori del mare e della sabbia bianca e luminosa. Fascino della natura dunque, che rinnova l'eleganza e la raffinatezza dei tempi antichi.

Da Sibari si ripartirà percorrendo a ritroso la strada, riattraversando Morano Calabro, e giungendo nuovamente a Mormanno, da dove ci si inoltrerà nel canyon profondissimo scavato nel corso dei secoli dal fiume Lao attraversando Papasidero, borgo di origine Greca dove il tempo pare essersi fermato all'epoca dei Normanni che la colonizzarono. Si proseguirà poi per la costa, attraversando Santa Domenica Talao e Praia a Mare . Di qui, lungo la costa Tirrenica, si attraverseranno luoghi di straordinaria bellezza; potrete ammirare l'isola di Dino, la spiaggia di Castrocucco, Maratea (unico sbocco al Mar Tirreno della Basilicata), Sapri ed il golfo di Policastro, si salirà poi fino a San Giovanni a Piro e si scenderà a Marina di Camerota, attraversando Palinuro, Pisciotta, Ascea e Velia – l'antica Elea famosa per la scuola filosofica detta Eleatica i cui principali esponenti furono Parmenide e Zenone. Gli scavi sono visibili dalla strada, ma se voleste fermarvi qualche minuto potreste visitare la famosa “ porta Rosa”. Sempre costeggiando il mare cilentano si giungerà a Pioppi – frazione del Comune di Pollica che, unitamente alla frazione Acciaroli, si fregia da molti anni del riconoscimento delle cinque vele di LegaAmbiente. A Pioppi ci sarà un altro controllo con ristoro.

Da Pioppi si ripartirà alla volta di Salerno, sempre costeggiando il mare Tirreno, attraversando le Ripe Rosse – patrimonio UNESCO, Ogliastro Marina con Punta Licosa – riserva marina integrale, San Marco e Santa Maria di Castellabate, Agropoli – antica città Greca che deve il suo nome all'Acropoli che la sovrastava e Paestum dove è situato l'ultimo controllo presso il Bar Anna con un gradito ristoro (briosche con gelato artigianale), prima di ripartire per Salerno ove finiranno le vostre fatiche.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE

Partenza dalle ore 06.00 alle ore 07.00 dell' 8 Maggio 2010
Impianto sportivo: SIULP Via Generale Clark, 5 Salerno
Tempo max: 40 ore (le 22,00 del 9 Maggio).

N.B. La sola iscrizione non comprende i due pranzi/cene (quello di Casalbuono "La locanda del Gallo" e quello di Sibari "Maxi Spizico"). Coloro che vorranno mangiare in questi due locali dovranno contribuire, all'atto dell'iscrizione, con soli  € 15,00 da aggiungere alla quota d'iscrizione per un totale di € 35,00.

Inoltre per coloro che vorranno usufruire del servizio borse c'è un supplemento di soli € 10,00 da pagare sempre all'atto dell'iscrizione (in questo caso il bonifico dovrà essere di € 45,00).

La Ciclistica Salernitana Nicola Romano comunica che i numeri utili per informazioni o assistenza sono:

Viscardi Alfonso: 3395054249 - Russo Mariano: 3392469530 - Benivento Giancarlo: 3463033552

 

Randonnè delle Foglie Morte (Samarate, 25/10/2009)
La Ciclistica Salernitana vince il Campionato UDACE

Premiazione Ciclistica Salernitana
La randonnè delle Foglie Morte. L'occasione è ghiotta: l'ultima randonnèe di un anno davvero fantastico, memorabile e sicuramente arduo da ripetere; tanti eventi hanno segnato in maniera indelebile il 2009, tra i quali ci piace evidenziare la forte affermazione del fenomeno delle randonnèe nel sud, con la bellissima "Sorrento Tropea Sorrento". Un anno che ha visto la consacrazione della "Ciclistica Salernitana Nicola Romano" come squadra leader nell'ambito del Campionato Nazionale a squadre UDACE. In occasione dell'ultimo evento nazionale che si è tenuto a Samarate il 25 ottobre, una rappresentativa della squadra salernitana ha organizzato la trasferta nel comune varesino, dove, in un clima di grande festa, hanno ritirato il premio che testimonia, ancora una volta, gli sforzi che questo team sta proferendo per diffondere la cultura delle due ruote nei nostri bellissimi territori. Una così importante affermazione, su scala nazionale, è di sicuro uno stimolo importante per i prossimi impegni del 2010 tra i quali anticipiamo il progetto, già in forte stato di avanzamento, della "Randonnèe della Magna Grecia", di cui trovate una bella presentazione nelle pagine dedicate ai randonneurs in questo sito.

Ecco il resoconto dell'amico Mariano che ha guidato il gruppo di amici della Ciclistica Salernitana nell'ultima e importante randonnèe del 2009.

Appuntamento alle 05,30 davanti alla sede della Ciclistica Salernitana. Il presidente Antonello, Renato, Francesco, Giancarlo e l'avvocato Alfonso che si fa attendere a causa di una abbondante colazione. Primo stop a Pompei per raccogliere i sorrentini Rino e Mariano: caffè e cornetto al bar della stazione e poi, alle 07,00, partenza per Samarate. L'allegria e un atmosfera gioiosa, tra tutti noi, fanno sì che il viaggio trascorra velocemente e verso l'ora di pranzo Mariano ha l'idea della BISTECCA che subito viene fatta propria dal gruppo. Renato e Alfonso, i carnivori, con un veloce giro di telefonate, prenotano un tavolo per sette ad un ristorante all'uscita di Barberino. Antipasto locale e la fiorentina, accompagnata da un vino rosso niente male, la fanno da padrone e tutti si adoperano e si sacrificano... nel mantenere leggero il presidente che ha l'onere di rimanere sobrio in quanto gravato dall'oneroso compito di guidare il pulmino.
Si riparte alle 13,30 e, dopo qualche centinaio di km, arriviamo in albergo, a Samarate, verso le 17,00. Lo step successivo ci vede impegnati nella bella cornice del Comune di Samarate dove è stata organizzata la cerimonia  di premiazione del Campionato Nazionale Udace. Rivedo con piacere vari organizzatori e amici randonneurs. Dopo aver espletato il rituale set fotografico commemorativo, cerchiamo, con non poche difficoltà, un ristorante tranquillo dove mangiare un pò di pasta.
La mattina seguente, alle 08,00, siamo sul luogo della partenza. Espletiamo le varie formalità di registrazione e,  dopo aver montato le biciclette, ci ritroviamo sulla griglia di partenza dove incontriamo altri amici randonneurs. E' un continuo salutarsi e abbracciarsi: d'altronde abbiamo tante cose da dirci dopo un intera stagione a scorrazzare in giro per Italia, Spagna ed Inghilterra.
La partenza è prevista alle 09:45; il percorso è molto bello. Seguiamo il naviglio e i suoi splendidi borghi che attraversiamo in una bella giornata di sole. Si forma subito un gruppo numeroso e, nonostante la velocità media sia sostenuta, non manca il tempo per scambiare chiacchiere. Sul Ticino, attraversiamo il famoso ponte delle barche e ci fermiamo per una foto ricorso. Il nostro team perde la coda del gruppo, ma basta uno sguardo d'intesa e ci fiondiamo in un improbabile inseguimento che, in meno di 15 minuti ci consente di riagganciare il gruppo. Questi inutili sforzi, affievoliscono la mia lucidità, ma per una volta ci consentiamo anche qualche comportamento non proprio da randonneurs: in fondo siamo alla fine!
Giunti a Pavia, sul suo fantastico ponte, ci rendiamo conto che mezzogiorno è giunto e, dopo quasi 140 km, giunge inesorabile la necessità del pranzo come ampiamente sottolineato dal mitico Alfonso. Optiamo per pizza e birra: quest'ultima scorre a volontà, complice la scusa di festeggiare il team campione d'Italia. Si riparte alle 13:30 e dopo 30km l'andatura diminuisce sensibilmente anche perchè qualche acciacco stagionale ha colpito il presidente e Rino. Qualche sosta in più e dal gruppo si stacca Francesco che ci anticipa verso il vicino traguardo. All'arrivo troviamo un bellissimo pasta party, ma non troviamo il nostro Francesco che arriverà dopo altri 45 minuti: evidentemente voleva visitare il Duomo di Milano!
Ringraziamo gli organizzatori per il bellissimo percorso che è stato premiato anche dalla condizioni climatiche della stupenda giornata. Ritorniamo in albergo dove, dopo una meritata doccia, ripartiamo per fare ritorno a casa. Nel furgone si alternano alla guida il sottoscritto, il presidente e Francesco, mentre Giancarlo e Renato fanno da cicerone, con qualche mia interferenza.
Una "due giorni" sicuramente indimenticabile. Un ringraziamento va a tutti i ciclisti della Ciclistica Salernitana "Nicola Romano" per aver contribuito al raggiungimento del prestigioso traguardo "Campioni d'Italia Udace a squadre randonnèe". Ricordando che l'anno prossimo questo grande Team ci riproverà, tenendo sempre presente che lo spirito di gruppo e l'amicizia dovrà regnare sovrano nelle manifestazioni da noi organizzate e da quelle in cui parteciperemo, non mi resta che ricordarvi l'appuntamento dell'8 dicembre per il pranzo di fine anno, dove festeggeremo questo traguardo e altre imprese insieme a tutti i ciclisti della Ciclistica Salernitana Nicola Romano.

Il Prestigioso Mariano